Veicoli agricoli

1959-1985: i veicoli agricoli hanno avuto targhe verdi dal 1959 al 1985. Erano perfettamente quadrate, inizialmente erano fatte in metallo (fotografia numero 1), poi nel 1963 si passò alla plastica (fotografie numero 3 e 4), esattamente come accadde alle targhe delle auto. Le prime due lettere indicavano la sigla di provenienza; poi c'era il sigillo della repubblica italiana e, a seguire, un numero: solitamente erano previsti gli zeri iniziali se il numero era inferiore a 1000 (fotografia numero 1), ma in alcune province questi non furono mai adottati (fotografia numero 3); inoltre, nel caso il cui erano presenti 5 cifre, la prima veniva posizionata sulla prima riga e le altre quattro sulla seconda (fotografia numero 4).

Nella prima riga si può vedere una coppia di targhe agricole relative allo stesso veicolo: la seconda ha una "R" che sta per "rimorchio" ed era, appunto, la ripetitrice attaccata al rimorchio. La quinta fotografia (mi dispiace che la qualità non sia troppo alta) è una targa laterale da rimorchio e, come si vede, ha la scritta "RIM. AGR.".

Veicolo agricolo
Foto 1: 1959-1963
Rimorchio agricolo
Foto 2: 1959-1985 (ripetitrice)
Veicolo agricolo
Foto 3: 1963-1985 (no zero)
Veicolo agricolo
Foto 4: 1963-1985
Rimorchio agricolo
Foto 5: 1959-1985 (rimorchio)

1985-1994: a partire dal 1985 le targhe sono state nere su giallo riflettente, pur mantenendo lo stesso formato numerico, come si vede nella sesta fotografia. Anche le targhe ripetitrici e dei rimorchi subirono un analogo cambiamento, come è possibile vedere rispettivamente nelle fotografie numero 7, 8 e 9. In particolare le prime divennero fatte con numeri adesivi da attaccare su una base con la "R" rossa, ma senza lo stemma della repubblica italiana.

Veicolo agricolo
Foto 6: 1985-1994
Rimorchio agricolo
Foto 7: 1985-1994 (rimorchio)

Veicolo agricolo Veicolo agricolo
Foto 8 e 9: 1985-1994 (ripetitrice, con e senza adesivi)

1994-Oggi: nel 1994 le targhe agricole hanno cambiato formato, esattamente come le macchine operatrici: non hanno più la sigla di provenienza che è stata sostituita da una generica combinazione di due lettere e una lettera è usata al posto dell'ultima cifra del numero (fotografie numero 10 e 11).

Veicolo agricolo
Foto 10: 1994-Oggi
Veicolo agricolo
Foto 11: 1994-Oggi (ripetitrice)

Prova: le targhe di prova per i veicoli agricoli furono introdotte nel 1959 e, inizialmente, avevano la forma rettangolare o quadrata, con lo sfondo verde, la scritta "PROVA" in rosso sulla prima riga, seguita dalla sigla della provincia di provenienza con il sigillo della repubblica italiana e da un numero in bianco disposti su una o due righe (fotografie numero 12 e 13). A partire dal 1985 queste targhe diventarono come quella che si può vedere nella fotografia numero 14, con le lettere "P", "M" e "A" verdi in colonna. La "P" sta per "prova", mentre "MA" significa, appunto, "macchina agricola". Queste targhe hanno, infine, cambiato la loro numerazione nel 1994, come tutte le targhe italiane, e la sigla della provincia è stata sostituita con due lettere crescenti, anche se l'aspetto generale è rimasto immutato (fotografia numero 15).
A partire dal 2003 le normali targhe di prova delle automobili sono state utilizzate anche per i veicoli agricoli.

Targa di prova
Foto 12: 1959-1985 (prova)
Targa di prova
Foto 13: 1959-1985 (prova)
Targa di prova
Foto 14: 1985-1994 (prova)
Targa di prova
Foto 15: 1994-2003 (prova)

Aosta: le targhe agricole di Aosta, esattamente come quelle delle normali macchine, hanno lo speciale stemma della regione, come è possibile vedere nelle ultime due fotografie relative a due targhe di periodi diversi. Ma per saperne di più su questo stemma, vai alla pagine delle targhe di Aosta.

Veicolo agricolo
Foto 16: 1959-1985 (Aosta)
Veicolo agricolo
Foto 17: 1985-1994 (Aosta)

Grazie mille a Giancarlo Raposo che mi ha mandato le prime due fotografie, a Adolfo Arena per la fotografie numero 3, 8, 11, 13 e 15, a Alessandro Libanore per le fotografia numero 4 e 12, a Marcello Taverna per le fotografie numero 5, 6 e 9, a Paolo Troncatti per le fotografie numero 7, 16 e 17,a Claudio Blanchi per la 10, e a Louis Fierens per la 14.




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